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GDPR: lo stato dell’opera nel 2020

GDPR: lo stato dell’opera nel 2020

Il tempo è scaduto: meglio mettersi in regola subito 

Il mese di maggio 2019 ha decretato la fine del periodo concesso dall’Unione Europea alle imprese per mettersi in regola con la legge General Data Protection Regulation. Meglio conosciuta come GDPR, questa legge regolamenta anche la gestione dei dati personali dei dipendenti da parte delle aziende 

Da ora in poi, il Garante per la protezione dei dati personali, la figura giuridica preposta dalla legge, farà valere tutta la sua autorità per farla rispettare scrupolosamente. Si tratta di un’autorità amministrativa dipendente istituita nel 1996 a seguito della legge n. 675 del 31 dicembre dello stesso anno detta anche Legge sulla Privacy. Il ruolo del Garante per la protezione dei dati personali è quello di tutelare i diritti e le libertà fondamentali nonché il rispetto della dignità in materia di trattamento dei dati personali. 

Le sanzioni per la violazione del GDPR

Di tempo per adeguarsi al GDPR ce ne è stato abbastanza ma, nonostante questo, numerose aziende continuano a non adempiere agli obblighi di legge 

Le sanzioni previste sono di due tipi e dipendono in misura proporzionale dalla gravità del reato di inadempienza. Quelle più leggere, che fanno capo al comma 4 dell’articolo 83, arrivano fino a 10 milioni di euro o vengono calcolate con il 2% del fatturato annuo dell’impresa. Le più gravi, come da comma 5 dell’articolo 83, prevedono sanzioni da 20 milioni di euro o pari al 4% del fatturato annuo.  

L’adozione di un software adeguato per il controllo dipendenti, è la soluzione migliore per evitare qualsivoglia violazione. 

Due esempi di inadempienza  

In ogni azienda, da quella a gestione familiare alla multinazionale, la rilevazione presenze è una materia delicata da trattare perché spesso sfocia in ambiti legali molto delicati, quali appunto il trattamento dei dati personali dei dipendenti o degli associati. I casi di inadempienza più eclatanti registrati negli ultimi anni sono due.  

Nel 2017, a seguito di segnalazioni, la visita ispettiva del Garante in un’associazione aveva riscontrato anomalie evidenti nello stato di riservatezza e dei dati degli interessati. La sanzione è stata di 50.000 euro. Altro esempio da tenere a monito è quello di un medico a cui è stata comminata una sanzione di 16.000 euro per aver utilizzato gli indirizzi dei suoi ex 3500 pazienti a scopo di propaganda politica.  

La soluzione c’è: è semplice ed economica 

Anche nel settore della rilevazione presenze è facile incappare in guai seri se non si rispettano le normative vigenti in tutto e per tutto. Con il sistema Winit non si corrono rischi di questo tipo nel controllo dei dipendenti.  

Winit prevede l’uso di marcatempo fissi o portatili con tecnologia TAG-RFID, ideali in cantieri edili affollati, per l’assistenza domiciliare, la manutenzione fuori sede o le imprese di pulizie. Il controllo delle ore lavorative è garantito e, soprattutto, è a norma di legge. 

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